Colf e Badanti sommario:

Che differenza c’è tra Colf e Badanti?

Le figure della Colf e della Badante sono spesso utilizzate in contesti legati all’assistenza domiciliare, ma solitamente si riferiscono a mansioni leggermente diverse. Le differenze tra le due figure sono le seguenti:

  1. Colf:
    • è   l’abbreviazione di “collaboratrice familiare”, si occupa principalmente di mansioni domestiche e delle faccende quotidiane all’interno della casa. Le sue responsabilità possono includere la pulizia della casa, la preparazione dei pasti, la gestione della biancheria, la spesa, e altre attività legate alle necessità domestiche. La colf, di solito, non ha responsabilità specifiche riguardo all’assistenza personale, come l’assistenza agli anziani o alle persone con disabilità.
  2. Badante:
    • è solitamente responsabile di fornire assistenza personale e di prendersi cura delle esigenze di salute e benessere di una persona. Le mansioni della badante possono includere l’assistenza agli anziani, l’assistenza a persone con disabilità, la somministrazione di farmaci, il supporto nella deambulazione e altre attività correlate alla cura della persona. A differenza della colf, il ruolo della badante si concentra maggiormente sull’assistenza personale rispetto alle faccende domestiche.

Cosa prevede il contratto domestico?

Il contratto di lavoro domestico è disciplinato dal CCNL ed è un accordo tra un datore di lavoro e un lavoratore domestico che stabilisce i termini e le condizioni dell’impiego. Questo tipo di contratto è utilizzato quando una persona è assunta per svolgere mansioni domestiche all’interno di una casa privata e prevede:

  1. Orario di lavoro: Specificare l’orario di lavoro settimanale o mensile previsto, compresi i giorni di riposo e le pause.
  2. Retribuzione: Specificare l’importo della retribuzione prevista dal CCNL
  3. Diritti e doveri dell’assistente domiciliare: Descrivere i diritti e i doveri della badante, inclusi i giorni di ferie, i congedi malattia, e altri eventuali permessi previsti per legge.
  4. Periodo di preavviso: Indicare il periodo di preavviso previsto dal CCNL in caso di dimissioni o licenziamento.
  5. Condizioni di licenziamento: Specificare le condizioni che possono portare al licenziamento, ad esempio, inadempienza ai compiti, comportamento non appropriato, ecc.
  6. Condizioni di lavoro e sicurezza: Assicurarsi che il contratto rispetti le leggi sulla sicurezza sul lavoro e fornisca un ambiente di lavoro sicuro.
  7. Formazione e sviluppo professionale: Se previsto, includere disposizioni sulla formazione e lo sviluppo professionale dell’assistente domiciliare.
  8. Norme sulla convivenza: Nel caso in cui la badante viva nella stessa abitazione del datore di lavoro, è importante stabilire regole chiare sulla convivenza, inclusi spazi personali, orari, e regole della casa.

Quali tipi di contratti ci sono per i lavoratori domestici?

LIVELLO A

  • Assistenti familiari non specializzati nell’assistenza personale

Profilo:

1.Addetto alle pulizie: Si occupa esclusivamente delle attività di pulizia all’interno della casa.

2. Addetto alla lavanderia: Gestisce esclusivamente le attività legate alla lavanderia.

3. Aiuto di cucina: Offre supporto al cuoco nelle mansioni di cucina.

4. Stalliere: Si occupa della normale pulizia della stalla e del benessere generale dei cavalli.

5. Assistente ad animali domestici: Fornisce esclusivamente assistenza agli animali domestici.

6. Addetto alla pulizia e annaffiatura delle aree verdi: Gestisce le attività di pulizia e annaffiatura nelle aree verdi.

 

LIVELLO A SUPER

  • Si dedica esclusivamente a fornire compagnia a persone adulte autosufficienti, senza svolgere altre tipologie di prestazione lavorativa.LIVELLO BAssistente familiare che sono in possesso di esperienza che svolgono specifiche mansioni

Profili:

1.Custode di abitazione privata

2. Cameriere

3. Giardiniere

4. Autista

5. Addetto alla sistemazione delle camere ed al servizio della prima colazione per gli ospiti ed a tutte le mansioni per il riassesto dell’abitazione del datore di lavoro.

 

LIVELLO B SUPER

  • Addetto all’assistenza di bambini (baby sitter) o persone autosufficienti che svolge compiti che prevedono la pulizia della casa e la preparazione dei pastiLIVELLO CAssistente familiare qualificato che opera in maniera autonoma

Profilo:

1.Cuoco

 

LIVELLO C SUPER

  • Assistente di persone non autosufficienti che provvedono inoltre alla pulizia della casa ed alla preparazione dei pastiLIVELLO DAddetto in possesso di requisiti professionali che opera in piena autonomia decisionale.

Profili:

1. Maggiordomo

2. Capo cuoco

3. Capo Giardiniere

4. Istruttore ed educatore per i membri della famiglia

5. Amministratore dei beni e del patrimonio di famiglia.

 

LIVELLO D SUPER

  • Assistente familiare in possesso di qualifiche professionali addetto all’assistenza di persone non autosufficienti comprese attività di preparazione dei pasti e pulizia della casa del datore di lavoro.

Quando si pagano i contributi Inps?

In Italia, l’INPS è l’ente previdenziale che gestisce i contributi sociali. Il datore di lavoro deve versare i contributi previdenziali e assistenziali per Colf e Badanti.

I contributi vengono pagati trimestralmente e la scadenza cade entro il 10 del mese successivo rispetto al trimestre di riferimento (es. 1° trimestre con Gennaio, Febbraio e Marzo ha come scadenza il 10 Aprile) e vengono pagati tramite il PagoPa.

I PagoPa possono essere stampati direttamente dal sito dell’INPS ma si deve fare attenzione ad indicare le ore lavorate nel trimestre corrette, altrimenti verrà un importo errato nel calcolo finale da pagare.

Come funziona la malattia nel contratto di lavoro domestico?

Le Colf e Badanti, come i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico, hanno diritto a delle giornate di malattia retribuite.

I giorni di malattia spettanti alle collaboratrici domestiche è pari a 8 giorni di malattia all’anno retribuite nel seguente modo:

  • i primi 3 giorni retribuiti al 50% dal datore di lavoro
  • i restanti 5 giorni retribuiti al 100% dal datore di lavoro

Nel caso l’assenza per malattia si superiore agli 8 giorni complessivi nell’anno i giorni seguenti saranno considerati permessi non retribuiti.

 

Come licenziare una badante con contratto a tempo pieno indeterminato?

A differenza dei contratti per i dipendenti del settore privato e pubblico, Colf e Badanti, assunte con regolare contratto indeterminato, possono essere licenziate in qualunque momento dopo aver comunicato i giorni di preavviso previsti dal CCNL anche in assenza di una giusta causa.

I lavoratori domestici possono, in seguito, richiedere la NASPI nel caso in cui abbiano maturato i requisiti previsti dall’indennità di disoccupazione.

I collaboratori domestici come pagano le tasse?

Le Colf e Badanti sono sempre obbligate alla presentazione del  730 a meno che non abbiano percepito meno di 8.174€ nell’anno precedente.

I collaboratori domestici si fanno carico autonomamente per il pagamento delle tasse (IRPEF) in quanto il datore di lavoro non agisce in qualità di sostituto d’imposta, come avviene nella maggior parte dei rapporti di lavoro.

Le Colf e Badanti ricevono in busta paga l’importo netto al quale viene trattenuta solo la parte di contributi a carico del datore di lavoro, che potrà portare in deduzione quando presenterà la dichiarazione dei redditi.

In sede di presentazione del 730 verranno calcolate le tasse dovute in base ai redditi percepiti l’anno precedente ma vengono anche riconosciuti i bonus (es. ex Bonus Renzi ora chiamato Trattamento Integrativo) che spettano ai lavoratori domestici come a tutti gli altri settori, nel caso in cui abbiano percepito nell’anno precedente un reddito compreso tra 8000€ e 15000€.

Documenti necessari per stipulare un contratto domestico

Elenchiamo qui di seguito la lista dei documenti necessari per stipulare un contratto domestico:

  • Carta di identità e Codice Fiscale del datore di lavoro
  • Carta di identità e Codice Fiscale della Colf/Badante/Baby Sitter
  • Permesso di soggiorno nel caso in cui il collaboratore domestico sia extracomunitario

Bonus badanti 2024 come ottenerlo:

Bonus badanti per anziani non autosufficienti: Isee e requisiti

La misura riguarda i nuclei familiari le cui condizioni economiche rientrano nell'essere in possesso di un Isee in corso di validità fino a 6mila euro. Chi supera i 6mila euro di Isee non potrà, dunque, accedervi. La misura non è ammessa per l'assunzione di parenti o affini, a meno che non si sia in presenza di assistenza a soggetti anziani invalidi e ciechi. La regola del non assumere parenti o affini è esclusa anche nei confronti dei religiosi, come sacerdoti secolari e del culto cattolico.

Inps e bonus badanti 2024: quando inizia e come richiederlo

La data prevista era l'1 aprile, ma l'Inps ancora non ha pubblicato sul proprio sito una circolare al riguardo né le modalità di domanda. In ogni caso, il bonus durerà fino al 31 dicembre 2025, o fino a esaurimento fondi. Per il 2024 sono stati stanziati 10 milioni di euro, che diventeranno 39,9 milioni per il 2025. Il bonus può essere percepito per massimo 24 mesi.

Cosa deve fare chi ha già un badante

Avranno diritto all'agevolazione coloro che, essendo in possesso di un Isee inferiore a 6mila euro, assumeranno per la prima volta un badante. L'aiuto è previsto anche per la trasformazione di un contratto già esistente a tempo indeterminato. Non sarà concessa l'esenzione se il rapporto di lavoro tra la famiglia che chiede lo sgravio contributivo e il badante risulta concluso da meno di sei mesi.

A quanto corrisponde il contributo per i badanti

La misura prevede per il datore di lavoro, che soddisfa i requisiti per poter accedere all'aiuto, una decontribuzione al 100% sia dei versamenti contributivi all'Inps e sia di quelli assicurativi Inail.

Bonus badanti 2024: le alternative

Questa misura non è l'unico aiuto previsto per le famiglie in difficoltà: esistono, infatti, diversi bonus per il 2024. Il 25 gennaio 2024 il Cdm ha dato l'ok alla "prestazione universale", che prevede fino a mille euro in più. Esiste, infatti, il bonus assistenza non autosufficienti, che prevede la possibilità per il datore di lavoro di detrarre il 19% del costo complessivo a carico sostenuto per gli addetti all’assistenza personale dei non autosufficienti, a prescindere dall’età e dall’Isee. In questo caso, la spesa massima detraibile è di 2.100 euro all'anno. Può detrarla, in sede di dichiarazione dei redditi, solo chi ha un reddito personale inferiore a 40 mila euro. Inoltre, si possono dedurre anche i contributi pensionistici versati per colf e badanti regolarmente assunti entro un limite massimo annuo di 1.549,37 euro.

Decontribuzione badanti 2024: quando arriva

L'agevolazione consiste in una esenzione dal pagamento dei contributi per il lavoro domestico. Questi ultimi, normalmente vengono versati dal datore di lavoro ogni tre mesi tramite bollettini Mav inviati dall’Inps o sul sito dell’Inps stesso. Le scadenze per i pagamenti sono: 10 gennaio, 10 aprile, 10 luglio e 10 ottobre.

Quando scade il bonus badante 2024  

L'agevolazione durerà, e si avrà diritto al beneficio, fino al 31 dicembre 2025, o fino a esaurimento fondi.

Bonus badanti 2024: le alternative

Questa misura non è l'unico aiuto previsto per le famiglie in difficoltà: esistono, infatti, diversi bonus per il 2024. Il 25 gennaio 2024 il Cdm ha dato l'ok alla "prestazione universale", che prevede fino a mille euro in più. Esiste, infatti, il bonus assistenza non autosufficienti, che prevede la possibilità per il datore di lavoro di detrarre il 19% del costo complessivo a carico sostenuto per gli addetti all’assistenza personale dei non autosufficienti, a prescindere dall’età e dall’Isee. In questo caso, la spesa massima detraibile è di 2.100 euro all'anno. Può detrarla, in sede di dichiarazione dei redditi, solo chi ha un reddito personale inferiore a 40 mila euro. Inoltre, si possono dedurre anche i contributi pensionistici versati per colf e badanti regolarmente assunti entro un limite massimo annuo di 1.549,37 euro.


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