INPS Maternità: sommario
Quanti tipi di Maternità esistono?
La madre ha diritto all’astensione obbligatoria dal lavoro negli ultimi mesi della gravidanza e nei primi mesi successivi al parto, per un totale di 5 mesi.
La legislazione attuale distingue tra maternità anticipata, facoltativa e obbligatoria: Di seguito illustriamo le differenze.
a) Maternità anticipata
In alcuni casi una dipendente può assentarsi già nei primi mesi di gravidanza; si tratta di circostanze in cui la gravidanza è considerata a rischio o quando le condizioni di lavoro sono eccessive e potenzialmente pericolose per lei.
b) Maternità Obbligatoria e Flessibilità
La definizione di Maternità è “il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alla lavoratrice durante il periodo di gravidanza e parto”.
il Congedo di Maternità è obbligatorio e la sua durata è di 5 mesi.
La lavoratrice avrà la possibilità di scegliere di suddividere i 5 mesi previsti in modo obbligatorio nel seguente modo:
- 2 mesi prima e 3 mesi dopo il parto;
- 1 mese prima e 4 mesi dopo il parto;
- 5 mesi da fruire tutti nel periodo successivo al parto.
c) Maternità prorogata
L’astensione obbligatoria può essere prorogata fino a 7mesi dopo il parto se le condizioni di lavoro o l’ambiente ritenute dannose per la salute della donna e del bambino (ad esempio per lavori particolarmente pericolosi, faticosi o insalubri) e la lavoratrice non può essere adibita ad altre mansioni.
d) Maternità facoltativa/congedo parentale
In base alla legge la madre può richiedere un congedo parentale/maternità facoltativa fino ai primi 12 anni di vita del bambino.
Questo periodo equivale a 6 mesi ed è concesso solo a coloro che hanno un contratto di lavoro.
Il congedo è ripartito nel seguente modo:
- 3 mesi ad uso esclusivo della madre (i primi due mesi pagati all’80%, il resto al 30%)
- 3 mesi ad uso esclusivo della padre (tutto il periodo retribuito al 30%)
- 3 mesi ripartito fra entrambi i genitori.
I lavoratori potranno in particolare ottenere un congedo di 7 mesi. Nel caso in cui il genitore sia single, la maternità facoltativa durerà dieci mesi.
e) Maternità lavoratrici ed iscritte alla gestione separata
Le lavoratrici che sono iscritte alla Gestione Separata INPS, anche note come “parasubordinate” o libere professioniste, hanno diritto al congedo di Maternità se sono incinta oppure adottano o prendono in affidamento un bambino.
Requisiti
L’indennità di Maternità spetta alle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’Inps, non assicurate ad altre gestioni previdenziali e non pensionate a condizione che:
- risulti effettivamente accreditata o dovuta una mensilità di contribuzione, comprensiva dell’aliquota maggiorata (0,72%), nei 12 mesi precedenti la data presunta del parto.
- I contributi versati o dovuti non possono essere inferiori alla contribuzione annua, calcolata sul minimo annuo stabilito.
I mesi accreditati saranno ridotti in proporzione alla somma versata se la retribuzione è inferiore al minimo.
La domanda va inviata dopo il parto.
f) “Bonus mamme disoccupate”
Per le donne in gravidanza non coperte da contratto di lavoro o Naspi, spetta il “Bonus mamme disoccupate”.
Questo incentivo è stato attuato per fornire un sostegno finanziario specifico alle donne in situazione di disoccupazione con un indicatore ISEE inferiore a 19.185,13 €.
Quando fare domanda di Maternità Obbligatoria INPS?
La Maternità Obbligatoria si presenta prima dell’ottavo mese di gravidanza (2 mesi prima dalla Data Presunta del Parto)
Chi deve inviare il certificato di gravidanza all’Inps per la maternità?
Il nuovo certificato telematico di gravidanza ha sostituito la versione cartacea precedentemente utilizzata da ogni donna incinta lavoratrice. La responsabilità della compilazione del modulo è affidata al medico certificatore, e questa operazione può avvenire esclusivamente attraverso il sito dell’INPS, come suggerisce il suo nome, in modalità completamente digitale.
È importante sottolineare che attualmente non viene più accettata nessuna versione cartacea del certificato.
Di conseguenza, nel caso in cui il ginecologo sia privato e non ha la possibilità di trasmettere in via telematica il certificato, sarà cura del medico curante di collegarsi al sito dell’ente previdenziale (INPS) per inserire tutte le informazioni (contenute all’interno del certificato di gravidanza su carta bianca fornito dal ginecologo) in formato digitale. Questa procedura elettronica garantisce una gestione più efficiente e rapida delle informazioni relative alla gravidanza delle lavoratrici.
E’ indispensabile che il certificato di gravidanza venga emesso all’interno del 7° mese di gravidanza.
A chi richiedere il Certificato di gravidanza a rischio?
Per ottenere l’astensione anticipata dal lavoro, la lavoratrice dovrà presentare una domanda agli uffici competenti accompagnata da un certificato medico che attesta esclusivamente le condizioni di gravidanza a rischio relative allo stato di salute della donna.
Le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) o gli Uffici Territoriali dell’Ispettorato Nazionale Lavoro (lavoro a rischio) sono responsabili del rilascio del provvedimento di interdizione anticipata dal lavoro delle lavoratrici in caso di gravi complicanze della gravidanza o di forme morbose preesistenti che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza. Ciò è dovuto a particolari circostanze riguardanti l’ambiente di lavoro, le caratteristiche dell’ attività svolta o le condizioni di salute della gestante.
Quali sono i bonus Maternità 2023?
I Bonus Maternità che è possibile richiedere nel 2023 sono l’Assegno Unico Universale (AUU), il Bonus Asilo Nido e la Carta Acquisti.
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